- 27 Ottobre 2022
- Posted by: Redazione
- Categoria: Impianti
Se si acquista un nuovo condizionatore, una nuova caldaia o una pompa di calore, bisogna procedere con lo smaltimento dell’apparecchio dismesso in maniera corretta, in quanto diventa un rifiuto RAEE (acronimo di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ovvero che provengono da apparecchiature che dipendono per il loro funzionamento dall’energia elettrica).
La materia dei RAEE è regolata da direttive europee che sono state recepite in Italia con il Decreto Legislativo n. 151 del 25 luglio 2005. Questa tipologia di rifiuto devo essere trattato, una volta confluito in un Centro di Raccolta, nel rispetto di alcuni criteri di sicurezza.
La maggior parte di questi rifiuti tecnologici è altamente inquinante, a causa della presenza di sostanze tossiche per l’ambiente. Questi prodotti vanno pertanto trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti.
Ci sono delle specifiche procedure che vanno rispettate da parte degli installatori professionisti. Una volta rimosso l’apparecchio già esistente, è necessario dismettere il prodotto, metterlo in sicurezza e portarlo nei Centri di Raccolta, che gestiscono le operazioni di riciclo dei materiali derivanti da rifiuti elettrici ed elettronici domestici.
Le operazioni necessarie per lo smaltimento
Split, chiller e simili contengono gas refrigeranti, ovvero sostanze che, pur essendo inodori, incolori, non tossiche e apparentemente innocue, se rilasciate in atmosfera riducono lo strato di ozono e/o contribuiscono all’effetto serra: le molecole di CFC, HCFC e Halon sono capaci di reazioni chimiche nella stratosfera che causano il cosiddetto “buco nell’ozono”, mentre i gas fluorurati HFC, PFC e SF6, concorrono ad aggravare il fenomeno del riscaldamento globale, intrappolando il calore con un’efficacia maggiore dei gas serra di origine naturale (ad esempio la CO2).
Per prima cosa è necessario procedere con il recupero e lo smaltimento dei gas refrigeranti (obbligatorio per legge) ed i fluidi giunti a fine vita, essendo classificati come rifiuti speciali pericolosi, devono essere trattati così come previsto dal D. lgs. 152/06.
Per questo, è necessario affidarsi all’installatore: non ci sono costi per lo smaltimento in quanto per prodotti come i climatizzatori split (fino a 12 kW) è già previsto un contributo dell’utilizzatore sul prezzo di acquisto (chiamato ECR, Ecocontributo RAEE o Visibile fee), che va a finanziare il tutto il processo attraverso i Sistemi collettivi RAEE (Consorzi di produttori).
Procom non solo è abilitato secondo le disposizioni vigenti in materia di gas refrigeranti, ma segue tutti i protocolli per la corretta gestione delle bombole di gas per climatizzazione e del recupero del gas presente nei RAEE.
Aderisce inoltre al programma Exceed clima di Erion Professional che offre un più efficiente sistema di raccolta dei RAEE Professionali del settore della climatizzazione.